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09/08/2018

La festa di sant'Agata è la più importante festa religiosa della città di Catania. Si tratta di una festa patronale tra le più belle al mondo che si svolge dal 3 al 5 febbraio per tre giorni di culto, devozione, folclore, tradizioni. La ricorrenza è legata al martirio della santa catanese. Nel periodo di festa giungono a Catania più di un milione di persone tra fedeli e turisti.Sant’Agata visse nel III secolo, era figlia di una famiglia nobile catanese che consacrò la sua vita alla religione cristiana anche se a quel tempo Catania era sotto dominazione romana. Venne notata dal governatore romano che decise di volerla per sé. Agata fuggì a Palermo nella sua villa ma il governatore la scovò e la fece tornare forzatamente a Catania, dove tentò di blandirla e sedurla in ogni modo. Al rifiuto deciso di Agata, la perseguitò in quanto cristiana e, perdurando il rifiuto della giovane, la fece martirizzare e mettere a morte il pomeriggio del 5 febbraio del 251. 

Dopo sua la morte cominciò a essere venerata da gran parte della popolazione anche di religione pagana. Il suo corpo venne imbalsamato e avvolto in un velo rosso che, si racconta, fermò più volte la lava che minacciava la città, come avvenne ad un anno esatto dalla sua morte. In seguito a questi prodigi miracolosi, Agata fu proclamata santa. Da qui si sviluppò il culto di Agata che si diffuse anche fuori dalla Sicilia. La prima occasione ufficiale per festeggiare Sant’Agata si presentò quando ritornarono a Catania le spoglie della Santa che erano state trafugate. Era il 17 agosto del 1126 e durante la notte i cittadini si riversarono nelle strade della città per ringraziare Dio di aver fatto tornare, dopo 86 anni, le spoglie della amata martire Agata. Anticamente veniva portato in processione solo il velo della Santa. Gradualmente alla festa puramente religiosa si affiancò una festa più popolare, voluta dal Senato e dal popolo, in cui alle liturgie si affiancarono spettacoli di natura diversa. 

Un fercolo d'argento “a vara”, con un busto contenente le reliquie della Santa, viene instancabilmente seguito in processione da centinaia di cittadini “devoti”, vestiti con il tradizionale “sacco” ( tunica bianca stretta da un cordone, cuffia nera, fazzoletto e guanti bianchi ), aggrappati a due cordoni di oltre 100 metri. La Festa di Sant'Agata ha ottenuto il riconoscimento, da parte della Regione, come Eredità Immateriale, entrando nel registro REIS giudicandola "preziosa testimonianza di un culto ancora attivo in Sicilia e largamente partecipato, mantenendo ancora inalterati gli elementi connotativi della tradizione, quali emergono dai comportamenti rituali e collettivi, dall'apparato scenografico e dal corredo sonoro di suoni e invocazioni".

 

 


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